sabato 2 febbraio 2008

AVVENTURE LAVORATIVE............

Visto che sono un'insegnante vorrei essere di aiuto alle persone che come me hanno intrapreso questa AVVENTURA lavorativa presentandovi un progetto che ho presentato personalmente e su cui ho basato la mia tesi di abilitazione....buona lettura...è un pò lungo!!!
Ecco la mia AVVENTURA....
PROGETTO DI LETTURA E COMPRENSIONE DI UN LIBRO
Il progetto proposto è realizzabile nella scuola primaria in una pluriclasse (prima,seconda e terza) associando gruppi di bambini di classi differenti con abilità,età cultura e interessi personali diversi.
Il progetto proposto prevede la lettura guidata di un libro per bambini lavorando successivamente sulla comprensione nelle sue diverse modalità.Il libro scelto dagli insegnanti è “Alla ricerca di Nemo”
Nel testo viene trattata la storia di un pesciolino con una pinna atrofica pescato da un sub nei mari caldi del pacifico e finito in un acquario,il pesciolino con l’aiuto di alcuni amici conosciuti nell’acquario riesce a liberarsi e a tornare dal suo papà nell’oceano. Durante le varie lezioni,dopo la lettura del capitolo si chiederà ai bambini di comprendere il brano letto attuando diverse modalità di comprensione che saranno inerenti alle attività grafico- pittoriche per i bambini più piccoli,e utilizzando delle domande con i bambini più grandi.Inoltre parte della comprensione verrà fatta con l’insegnante oralmente in modo da verificare la comprensione immediata delle parti lette. Il lavoro sarà però molto simile per tutti i bambini che, dopo aver svolto l’attività legata alla comprensione, saranno divisi in gruppi e dovranno collaborare tra di loro per raggiungere un fine comune.Durante il lavoro di gruppo si realizzeranno cartelloni con diverse tecniche pittoriche e ci si preparerà alla realizzazione dello spettacolo finale. L’insegnante si preoccuperà di raccogliere i vari lavori per realizzare alla fine un fascicolo riassuntivo associato alla realizzazione dello spettacolo teatrale.Un altro compito dei bambini sarà la realizzazione dei costumi con l’aiuto degli insegnanti e con l’impiego di materiale povero e riciclato.Lo spettacolo sarà arricchito da musiche inerenti alla storia e che ricordano l’ambiente marino .Inoltre si potrà collegare il lavoro legato alla comprensione con le attività di tipo scientifico,prendendo come spunto il paesaggio marino si inviterà i bambini a riflettere sul necessario rispetto della natura e si proporranno attività che avvicinino alla conoscenza dell’ambiente acquatico,al rispetto dei pesci e del mare.
Classe :
prima,seconda e terza (pluriclasse)
Tempi di lavoro :
Per lo svolgimento del lavoro globale un intero quadrimestre
Cadenze degli incontri:una volta alla settimana per due ore.
Ambiti disciplinari coinvolti:
Lingua italiana;
Educazione all’immagine;
Educazione musicale;
Convivenza civile;
Scienze.
Le finalità:
Acquisire e migliorare la capacità di lettura.
Comprensione orale,scritta,grafico pittorica.
Drammatizzazione.
Stimolare la capacità di attenzione e concentrazione.
Stimolare la capacità di collaborazione e il concetto di gruppo.
Acquisire la consapevolezza che la diversità è un valore soggettivo.
Avvicinarsi al mondo marino.
Imparare a rispettare gli animali e la natura che ci circonda.
Sviluppare la motricità fine.
Coinvolgere le famiglie e l’intera comunità nel progetto
Migliorare il rapporto di continuità con la scuola dell’infanzia.
Gli obiettivi:
Leggere autonomamente.
Individuare informazioni specifiche relative a personaggi,luoghi,tempi,azioni
Acquisire o consolidare la capacità di rielaborazione.
Utilizzare il linguaggio non verbale per “raccontare” un narrazione.
Utilizzare strumenti,tecniche e materiale cartaceo,tessili plastici e grafico-espressivi in modo creativo e personale.
Riordinare eventi.
Strumenti di lavoro:
Libro “Alla ricerca di Nemo”
Video cassetta (o dvd) “Alla ricerca di Nemo”
Telecamera
Cartelloni,
Pennarelli,matite colorate,colori a tempera,colori a dita,
Gomma piuma,carta crespa,stoffa.
Metodologie:
Ascolto e comprensione.
Circe time.
Cooperative Learning (Learning Togheter).
Tutoring.
Verifiche:
Attraverso osservazioni sistematiche osservare l’andamento dei singoli individui e del gruppo.
Verifiche in itinere attraverso i lavori svolti.
Verifica finale sulla buona riuscita o non del lavoro svolto.
La prima lezione inizierà con lo spiegare ai bambini coinvolti nel progetto il lavoro da svolgere.Lo scopo del progetto è quello di stimolare gli alunni a lavorare in gruppo in modo proficuo,relazionando tra di loro in modo chiaro e comprensibile migliorando i rapporti interni alla pluriclasse attraverso situazioni stimolanti,inoltre si avvicinerà gli alunni al piacere della lettura e al significato del libro .La lettura del libro, che verrà svolta sia dall’ insegnante che dai bambini, aiuterà gli alunni all’ascolto e all’ attenzione in modo da essere di aiuto soprattutto ai bambini delle prime classi elementari, che fanno fatica a stare seduti e ad ascoltare. Stimolando i bambini con la lettura della storia in modo coinvolgente si potrà suscitarne in loro curiosità e la voglia di proseguire nel lavoro proposto.
L’attività di lettura verrà svolta in una stanza o in un angolo tranquillo,si inviteranno i bambini a portare un cuscino per potersi rilassare e mettersi comodi in modo da essere pronti e propensi alla lettura;l’insegnante dovrà leggere con enfasi e in modo coinvolgente il capitolo del libro evidenziando con la voce le parti più importanti,inoltre se vorrà potrà porre qualche domanda coinvolgendo i bambini nella comprensione immediata della lettura.
Successivamente dopo aver riportato i bambini all’attenzione si distribuirà loro il lavoro,ai bimbi più piccoli, che non sanno ancora leggere, si darà un foglio e si chiederà loro di disegnarci un scena che li ha particolarmente colpiti,ai bimbi di seconda si porranno delle domande dove verranno illustrate le parti principali della storia,ai bimbi di terza si chiederà di spiegare tramite brevi pensieri ciò che hanno capito del brano letto.Dopo ciò l’insegnante si preoccuperà di raccogliere gli elaborati che serviranno poi per la realizzazione del fascicolo finale.
Terminato questo lavoro che durerà il tempo che si riterrà necessario (premetto che non credo nella scansione dei tempi di lavoro,a mio parere ogni bambino deve utilizzare il tempo che ritiene più opportuno nello svolgimento del proprio elaborato.)
Dopo ciò i bambini verranno divisi in gruppi eterogenei misti per età ad ogni gruppo verrà dato un cartellone e a seconda delle lezioni, con tecniche diverse, si chiederà di rappresentare la parte della storia letta.Le tecniche possono essere le più svariate dalle tempere,ai pennarelli,ai colori a dita e alle matite colorate.
Ogni alunno porterà il proprio contributo alla realizzazione del cartellone aiutando nelle tecniche nuove i compagni più piccoli e in difficoltà permettendo loro di apprendere in modo sereno e cooperativo.
L’insegnante visionerà sulla buona riuscita del lavoro,sui rapporti interpersonali del gruppo e sull’aiuto che verrà scambiato reciprocamente.Inoltre osserverà annotando le indicazioni più significative su schede precedentemente predefinite che serviranno alla valutazione finale del lavoro.
I cartelloni verranno poi appesi in un apposito spazio dove potranno essere presi come riferimento per la comprensione della storia.
Per migliorare ancora la comprensione del libro si potrà far vedere la videocassetta o il dvd che rappresenta la storia letta,da qui potranno scaturire domande sulle differenze inerenti al testo.
Dopo aver letto tutto il libro, costruito tutti i cartelloni e raccolto i lavori inerenti alla comprensione si può dare inizio alla realizzazione della rappresentazione teatrale che coinvolgerà tutti gli alunni. I personaggi saranno decisi dai bambini valutando le varie proposte,ogni bimbo dovrà prendere coscienza del proprio ruolo, si cercherà di delinearne le linee principali del carattere e del modo di essere (es.Nemo piccolo e indifeso,Marlin grande e protettivo),chiedendo poi alle famiglie la collaborazione nel portate il materiale per costruire i costumi che potranno essere di gomma piuma ,carta crespa e materiale semplice.Ogni bambino prenderà atto del lavoro da fare e cercherà con l’aiuto delle insegnanti di costruire il proprio costume.
Successivamente le insegnanti si faranno carico della suddivisione delle parti da imparare e le assegneranno agli alunni chiedendo loro di studiarle a casa,sarà nuovamente richiesta la collaborazione delle famiglie.
Le maestre creeranno le scenografie con cartelloni (alcuni potranno essere quelli realizzati dai bambini), carta crespa e colori a tempera (alghe di carta crespa ,mare azzurro e blu).
Gli alunni potranno creare un volantino pubblicitario per far conoscere all’intera comunità paesana lo spettacolo che andranno a svolgere.
Successivamente ci sarà lo svolgimento dello spettacolo che verrà fatto alla sera per coinvolgere la maggior parte dei genitori.
Lo spettacolo potrò essere svolto in oratorio o nel salone polivalente del paese estendendo l’invito anche alle varie autorità del paese,che nei piccoli paesi sono molto legate alla popolazione,trattandosi infatti di una piccola comunità,il sindaco e il parroco sono anche coinvolti nella vita della comunità scolastica.
L’invito alla visione dello spettacolo si estenderà ai bambini della scuola dell’infanzia che potranno così rivedere i compagni che l’anno passato erano ancora alla scuola dell’infanzia e conoscere alunni più grandi,inoltre faranno conoscenza con gli insegnanti creando così un rafforzamento nel lavoro di continuità che dovrebbe essere sempre presente per ogni grado e ordine di scuola.
Le maestre si preoccuperanno di filmare sia le prove sia lo spettacolo e sia i lavori fatti in classe,tali riprese serviranno come momento di valutazione e come ricordo comune di un lavoro fatto assieme,così come il fascicoletto dei lavori raccolti che verrà rilegato e messo a disposizione delle famiglie.
Sarebbe interessante riuscire a trasferire i lavori su un cd-rom che rimarrà a disposizione dell’Istituto.
Le riprese dello spettacolo potranno essere trasferite su dvd in modo che i genitori interessati possano acquistarli per mantenere il ricordo del lavoro fatto dai propri figli.
Gli insegnanti inoltre raccoglieranno tutto il materiale cartaceo derivato dalla comprensione e lo rilegheranno in un piccolo fascicolo riassuntivo.
CONTESTO IN CUI SI SVOLGE IL PROGETTO
La scuola in cui si svolge il progetto è un situata in un piccolo paesino di solo mille abitanti a quindici chilometri dal primo grande centro abitato.La scuola è definita dalle nuove leggi “scuola di montagna” in quanto è situata a seicentocinquanta metri di altitudine sul livello del mare.
L’edificio è ubicato al centro del paese al termine di una ripida salita,è posto su due livelli,al primo piano si trova un grosso corridoio che immette a sinistra in due aule (una accoglie la prima ,la seconda e la terza classe ,l’altra la quarta e la quinta),e a destra in una grande aula divisa in settori da armadi e scaffali in cui sono predisposti computer e stampanti fotocopiatrice e un piccolo angolo “morbido” (cuscini e tappeti) per la lettura. Al piano inferiore sono presenti a sinistra la mensa e la biblioteca e a destra la palestra (che servirà per le prove durante la realizzazione del progetto),la scuola è circondata d un grande cortile.
LAVORARE IN PLURICLASSE
Lavorare in pluriclasse non è semplice ci si pone davanti ad una realtà diversa e non più troppo comune e si rilevano sia aspetti positivi che aspetti negativi:
Aspetti negativi:
Nelle pluriclassi sono pochi i bambini e la socializzazione e più faticosa, generalmente i paesi dove sono ubicate le scuole con struttura a pluriclasse sono molto piccoli rendendo più faticosa la socializzazione che si riduce a un numero ristretto di bambini.
Nelle pluriclassi gli insegnanti devono rapportarsi e comunicare contemporaneamente.
Aspetti positivi:
Gli alunni delle pluriclassi sono solitamente in numero ridotto,quindi gli insegnanti possono attuare interventi individualizzati;
Nella pluriclasse è possibile mettere in atto uno degli indicatori più importanti la flessibilità;
Gli alunni con difficoltà di apprendimento possono ottenere dei risultati anche superiori a quelli previsti.
Gli alunni più grandi possono aiutare i bambini più piccoli;
Tutti gli alunni possono partecipare attivamente alla vita della scuola;
Ogni alunno ha la possibilità di dimostrare di avere interiorizzato ciò che ha appreso;tra alunni e insegnanti si crea un legame molto forte che ricalca l’atmosfera famigliare.
I rapporti con le famiglie possono essere più sereni dando origine a rapporti amichevoli.
I bambini creano relazioni con i bambini di età diverse rapportandosi con loro in modo proficuo e stimolante.
La pluriclasse offre un’organizzazione a sezioni verticali ovvero i bambini inseriti in un’unica aula sono di età diverse e quindi con abilità diverse.La pluriclasse offre loro un confronto costante tra bambini più grandi e bambini più piccoli. L’organizzazione a sezioni verticali è attuato anche in alcuni asili nidi e scuole dell’infanzia e ha favorito sempre buoni risultati promovendo un ambiente ricco di stimoli e di opportunità.Il bambino fin dalla prima infanzia si abitua a confrontarsi con bambini più piccoli e con bambini più grandi,a relazionarsi in modo diverso e a rispettare gli altri.
METODI E TECNICHE ADOTTATE
CIRCLE TIME
Il concetto di gruppo: “Un gruppo è un insieme di persone che interagiscono tra loro influenzandosi reciprocamente”.
All’inizio del lavoro, per creare un clima positivo e sereno, si potrà attuare la tecnica del “circle time” (tempo del cerchio).Questa tecnica di lavoro di gruppo serve per favorire il rapporto fra i bambini in classe,la loro conoscenza reciproca,e per offrire uno spazio relazionale diverso.
Si può definire la classe riunita un piccolo gruppo con una struttura a bassa gerarchia,di tipo formale,con l’obiettivo principale di creare un clima collaborativo e amichevole fra i membri.
L’insegnante proporrà di mettere le sedie in circolo, (la durata sarà di 20-30 minuti),dove si deciderà quale argomento trattare per primo nel caso ne vengano proposti più di uno.Ne nascerà una discussione dove ogni membro del gruppo esporrà il proprio parere.
Prima di iniziare il lavoro si stabiliranno le regole (non interrompere chi parla,ascoltare e poi esprimere la propria opinione,accettare qualsiasi punto di vista,non deridere i compagni) che saranno valide per tutta le durata del progetto e per tutte le attività svolte qualsiasi esse siano.
Le regole scaturiranno durante la discussione e sarà l’insegnante a sollecitare gli alunni a proporle loro stessi anziché proporle egli stesso:una volta stabilite verranno accettate e scritte su un cartellone che verrà appeso in modo da essere sempre visibile.
Obiettivo principale del circe time è:
Favorire la conoscenza reciproca,la comunicazione e la cooperazione fra tutti i membri del gruppo classe,creare un clima sereno di reciproco rispetto in cui ognuno soddisfi il proprio bisogno sia di appartenenza che di individualità.
Altri obiettivi:
imparare a discutere insieme ascoltando senza interrompere,
accettare il parere degli altri,sentendosi liberi di esprimere le proprie opinioni,in un reciproco arricchimento e confronto,
risolvere soddisfacentemente conflitti,analizzando il problema e trovando insieme le possibili soluzioni,evitando così la necessità di interventi autoritari da parte dell’insegnante.
L’insegnante durante questa prima parte del lavoro deve osservare :
come gli alunni si dispongono in cerchio;
se tutti sono coinvolti nella discussione;
se tutti si sentono a proprio agio;
a chi sono dirette le parole;
come si svolgono gli interventi.
L’insegnante deve facilitare la discussione e
Offrire sostegno ai ragazzi più timidi e controllare quelli più aggressivi.
Chiedere chiarificazioni in caso di interventi confusi.
Riassumere alla fine tutti gli interventi .
Esprimere anche un suo parere .
Dopo ciò si passerà alla suddivisione dei gruppi che dovranno essere decisi dagli insegnanti in base alle varie componenti caratteriale e cognitive di ogni singolo alunno.
I gruppi dovranno essere divisi “mescolando” bambini di prima,seconda e terza in modo da avere insieme bambini con abilità e età diverse favorendo così un rapporto reciproco di scambio di conoscenze,idee e opinioni.
COOPERATIVE LEARNING E LEARNING TOGHETER
Per favorire e migliorare il lavoro di gruppo si può attuare la tecnica del Learning togheter
L’insegnante inizierà il lavoro ponendo dei punti fondamentali nel gruppo,prendendo esempio dalla teoria del Learning Together (Johnson e Johnson) dovrà fare in modo di creare un interdipendenza positiva tra i membri del gruppo.E’ importante che l’insegnante assegni compiti chiari e un obiettivo comune,in modo che gli allievi capiscano che si trovano in una situazione come quella dei tre moschettieri “tutti per uno,uno per tutti”:l’interdipendenza positiva induce gli studenti a impegnarsi per il successo personale e del gruppo di appartenenza.
In questo caso l’insegnante spiegherà agli alunni ciò che bisogna fare.
Il gruppo deve essere responsabile dei suoi obiettivi e ogni membro lo deve essere con la sua parte di lavoro. La responsabilità individuale deve essere valutata attraverso le prestazioni del soggetto e la successiva discussione dei risultati raggiunti dal singolo e dal gruppo,così da identificare chi richiede una maggiore assistenza,incoraggiamento e sostegno.
Gli alunni,secondo i fratelli Johnson, devono interagire tra di loro aiutandosi,sostenendosi e incoraggiandosi a vicenda .
Il compito del docente sarà quello di guidare gli allievi ad acquisire abilità relazionali.
L’ apprendimento cooperativo è per sua natura più complesso di quello competitivo o individualistico,poiché gli studenti devono occuparsi contemporaneamente del lavoro
sul compito e del lavoro di gruppo. L’insegnante deve aiutare a comunicare tra loro i membri del gruppo e saper gestire gli inevitabili conflitti.
L’insegnante deve procedere anche alla valutazione del gruppo e di ogni singolo elemento.
La teoria dei fratelli Johnson è un orientamento pedagogico attuale del Cooperative Learning che è una modalità di gestione democratica della classe,altamente interattiva ,essenzialmente centrata sui gruppi di lavoro eterogenei ,sull’interdipendenza positiva dei ruoli,sull’eguaglianza delle opportunità di successo per tutti .Inoltre contribuisce alla creazione di un contesto educativo non competitivo,altamente responsabile e collaborativo ,produttivo di processi cognitivi di ordine superiore .L’insegnante ha un ruolo di “manager” e non di esperto. I risultati di queste modalità di insegnamento apprendimento sono raggruppabili in quattro aree:
Area della socialità ,grazie alle relazioni di miglioramento all’interno del gruppo;
area dell’affettività,ossia il rafforzamento dell’identità e dell’autostima degli alunni;
area cognitiva nel senso di miglioramento del rendimento scolastico;
area meta-cognitiva strategie del dover discutere e spiegare un argomento.
La maggiore preoccupazione didattica di molto docenti è il completamento del programma e minore enfasi viene posta su quante sia significativo e stabile nella memoria ciò che gli studenti apprendono, il costruttivismo pensa che la conoscenza è un qualcosa che l’individuo costruisce nel tentativo di ordinare le proprie esperienze la costruzione di una nuova conoscenza avviene mediante l’osservazione ragionata di eventi,interpretata e mediata attraverso concetti che già possediamo: “La conoscenza è costruita nella mente di colui che impara”.Il costruttivismo non è soltanto una teoria della conoscenza,ma propone una propria concezione della verità e della relazione tra conoscenza e realtà.
Secondo Vygotsky,lo sviluppo cognitivo è un processo sociale e la capacità di ragionare aumenta nell’interazione con i propri pari e con le persone maggiormente esperte.Lo scopo di lavorare in gruppo è anche quello di sviluppare abilità nel ragionamento critico.Infatti nel progetto proposto vengono richieste all’alunno capacità di ragionamento,comprensione e attenzione che con lo svolgimento graduale del lavoro potranno migliorare e affermarsi.
L’apprendimento cooperativo (Cooperative Learning) è un processo di istruzione che coinvolge gli studenti nel lavoro di gruppo per raggiungere un fine comune.
Centinaia di studi sul Cooperative Learning hanno dimostrato che se usato correttamente,l’apprendimento cooperativo è superiore all’istruzione tradizionale perché migliora l’apprendimento, facilita lo sviluppo delle abilità cognitive e l’attitudine a lavorare con gli altri,aiuta gli studenti a costruire la fiducia nelle proprie capacità
L’apprendimento cooperativo è una tecnica di insegnamento che si centra sullo studente che interagisce con altri studenti,nel gruppo gli alunni sono impegnato in attività che stimolano la conoscenza reciproca.
Per applicare il Cooperative Learning non basta dire a quattro studenti di mettersi a lavorare in gruppo,ma esistono differenze fondamentali tra i gruppi spontanei e i gruppi di Cooperative Learning sono le seguenti:
Nei gruppi di Cooperative Learning l’interdipendenza positiva è alta,negli altri è inesistente o quasi;
i gruppi di Cooperative Learning sono formati con criteri di eterogeneità di competenze,quelli tradizionali sono omogenei;
nei gruppi di Cooperative Learning la leadership è condivisa e distribuita,in quelli tradizionali il leader è uno;
Nei gruppi cooperativi si perseguono obiettivi rivolti al compito da svolgere e contemporaneamente alla relazione da creare ,in quelli tradizionali l’attenzione è rivolta esclusivamente al compito;
Nei gruppi cooperativi le competenze sociali sono sviluppate consapevolmente,in quelli tradizionali sono date per scontate.
Nei gruppi cooperativi oltre ad una valutazione di gruppo è prevista un valutazione individuale,in questo modo ciascuno è responsabile del proprio lavoro.
L’insegnante avrà il compito di :
Definire gli obiettivi in termini di abilità scolastiche e sociali:ogni lezione ha obiettivi connessi alle abilità sia scolastiche che sociali del gruppo.
Decidere le dimensioni del gruppo:i gruppi di apprendimento dovrebbero essere piccoli (non più di quattro studenti).
Decidere la composizione del gruppo formando gruppi eterogenei
Assegnare ruoli.
Assegnare funzioni diverse come leggere ,scrivere .
Sistemare l’aula.
Organizzare i materiali
Inoltre l’insegnante dovrà:
Spiegare il compito .Spiegare gli obiettivi della lezione,come svolgere la consegna;
Spiegare i criteri di valutazione;
Strutturare l’interdipendenza positiva;
Strutturare la cooperazione intergruppo;
Strutturare la responsabilità individuale;
Insegnare le abilità sociali.
Inoltre l’insegnante dovrà far monitoraggio di tutte le attività proposte:
Favorire l’interazione costruttiva diretta .Condurre la lezione assicurandosi che gli studenti si aiutino e favoriscano reciprocamente la loro riuscita attraverso un rapporto diretto.
Monitorare il comportamento degli studenti:mentre gli studenti lavorano ,si gira di gruppo in gruppo per vedere se comprendono il materiale e il compito assegnato.
Intervenire per migliorare il lavoro del gruppo e sul compito:si fornisce aiuto nel lavoro sul compito se gli studenti fanno fatica ad usare il materiale messo a disposizione.
Chiudere la lezione: per migliorare l’apprendimento degli studenti si chiede loro di ricapitolare i punti salienti della lezione o di rivedere i punti importanti.
La valutazione e la verifica si baserà sulla valutazione dell’apprendimento degli studenti,e il funzionamento dei gruppi.
IL TUTORING
In riferimento al progetto proposto mescolando i gruppi per età si avranno gruppi di bimbi della prima alla terza,sarà naturale per loro aiutarsi reciprocamente si avrà così in modo spontaneo l’applicazione del metodo tutoring ovvero l’alunno più grande che aiuta quello più piccolo, il tutor è colui che affianca il tutee è colui che viene affiancato per apprendere conoscenze nuove,competenze e abilità.Il bambino più piccolo che si troverà a svolgere una tecnica pittorica nuova mai usata in passato potrà essere aiutato dall’ alunno più grande che ha già usato questa tecnica.Il tutoring si ricollega al modello di apprendimento cooperativo evidenziando l’influenza positiva sull’impegno e sulla motivazione al lavoro,sulle relazioni interpersonali e sul benessere psicologico degli studenti.
Gli studi più recenti sono stati effettuati in Gran Bretagna dove si è costatato che gli studenti di origine asiatica presentino modelli di comportamento che stimolano un successo scolastico più elevato.In queste culture i bambini più grandi accudiscono bambini più piccoli dando origine a un “tutoring” spontaneo.
Sarà interessante per l’insegnante osservare i bambini di origine asiatica presenti in pluriclasse.
Infatti nella pluriclasse in cui è applicato il progetto sono presenti infatti tre alunni di nazionalità pachistana.
Il tutoring può essere definito come metodo di apprendimento e insegnamento che utilizza la cooperazione tra due individui.
Per attivare un processo di apprendimento efficace ,gli obiettivi del tutor e del tutee e del progetto da svolgere devono essere ben definiti,chiari e precisi:tuttavia è necessario ricordare che nessun obiettivo è immutabile (dire chiaramente ai bambini il compito da svolgere sul cartellone,ricordandosi sempre di seguire le attitudini personali dei bambini).
Numerose ricerche hanno dimostrato l’efficacia dell’apprendimento cooperativo evidenziandone l’influenza positiva sull’impiego e la motivazione al lavoro,sulle relazioni personali e sul benessere psicologico degli studenti.
Da quando,negli anni sessanta,ha preso piede la scolarizzazione di massa,uno dei principali impegni dei docenti è stato quello di ridurre il numero di ridurre il numero di alunni con rendimento negativo.
Rispetto a tale impegno ha assunto particolare problema la formazione delle classi.
Il fenomeno della scolarizzazione di massa ha rovesciato questo processo,infatti oggi la scuola deve:
1.Garantire il raggiungimento degli obiettivi formativi per tutti i frequentanti;
2:Realizzare nuovi progetti di integrazione dell’offerta curriculare.
In questo panorama,in diverse nazioni,soprattutto di lingua inglese,si sono sviluppati programmi di apprendimento cooperativo,che si fondano su due principi fondamentali:
1.Il primo principio evidenzia che in classe esiste un apprendimento verticale (insegnante-studente) e un apprendimento orizzontale che è quello tra i membri di un gruppo (ccoperative learning);
2.Il secondo principio evidenzia che gli individui apprendono meglio in un piccolo gruppo.
Cohen e Kulic affermano che i risultati delle ricerche dimostrano che i migliori risultati del tutoring si registrano in matematica.
Russel e Ford nel 1983 dimostrano che i tutor possono essere efficaci come insegnanti di sostegno nell’aiuto di discenti portatori di handicap.
Harrison e Reay confermano cosa dicevano Cohen e Kulic.
Trovato e Bucher evidenziano ,a seguito di uno studio condotto su 69 bambini ,per un periodo di 15 settimane,coinvolti in un progetto di tutoring scolastico rinforzato a casa, che l’accuratezza e la comprensione della lettura risulta raddoppiata.
I vantaggi derivati dalla realizzazione di progetti di tutoring sono diversi:
Il tutor ha la possibilità di rivedere e di consolidare le proprie conoscenze,di colmare eventuali lacune nell’apprendimento,di riformulare le proprie conoscenze in nuovi contesti intellettuali ,di sviluppare un maggiore e più consapevole senso di responsabilità e ,di conseguenza,una maggior fiducia in se stesso e nelle proprie capacità.
Al tutee è offerta l’opportunità di individualizzare e personalizzare i processi dell’apprendimento,perseguendo obiettivi formativi sulla base delle proprie capacità e potenzialità;inoltre si avvale di un insegnamento non soltanto verbale,ma esperienziale.
Nonostante gli indubbi vantaggi ,tuttavia,vanno menzionati anche alcuni svantaggi conseguenti all’impiego di questa strategia didattica,dovuti alla possibilità che un eccesso di burocratizzazione del ruolo del tutor può sminuire il valore della sua attività di formatore.Inoltre può insorgere il pericolo che il tutor assuma ruoli impropri o,nell’ambito scolastico si sostituisca al docente.
Il compito dell’insegnante sarà anche quello di osservare se tali fenomeni si verifichino ed eventualmente intervenire individuare tali circostanze,modificare gli abbinamenti tra tutor e tutee,ridimensionare le aspettative e gli obiettivi del lavoro che erano stati precedentemente prefissati.
ELEMENTI FONDAMENTALI PER LA REALIZZARE UN PROGETTO DI TUTORING
Un progetto di tutoring è caratterizzato da cinque elementi fondamentali:
Abbinamento- tutor e tutee vanno abbinati sulla base di una scelta accurata,per poter svolgere un compito di squadra.
Calendario- va progettato in anticipo un calendario con le date degli incontri e i giorni con gli orari.
Formazione - il tutor deve seguire un percorso formativo (esempio:l’allievo deve avere già svolto alcune delle esperienze proposte in modo da poter aiutare i compagni) per conoscere i compiti di cui sarà responsabile e i limiti del suo incarico.
Obiettivi-tutor e tutee devono conoscere gli obiettivi generali che il progetto si prefigge e quelli che essi singolarmente dovranno raggiungere.
Monitoraggio e valutazione -è necessario che il tutor e il tutee dispongano degli strumenti utili a monitorare e valutare gli obiettivi intermedi,il cui raggiungimento è necessario per il successo dell’intero progetto.
FASI DI UN PROGETTO DI TUTORING SCOLASTICO
Per realizzare un progetto di tutoring scolastico efficace è necessaria una pianificazione accurata che tenga conto dei seguenti elementi:
1.Analisi del contesto è utile per fissare gli obiettivi realistici e operativi,individuare gli studenti che potrebbero svolgere il ruolo tutor,analizzare le tipologie d’interazione tra i sottogruppi e l’ idea dei docenti relativamente all’utilità di un progetto di tutoring,come mezzo per prolungare l’attività didattica sotto la supervisione di professionisti in alternativa al coinvolgimento dei genitori.
2.Selezionare i partecipanti:gli studenti devono essere in grado di cooperare tra di loro.
3.Materiali didattica:usare materiale strutturato e precedentemente preparato e organizzato
4.Contatti:una decisione importante riguarda gli orari di svolgimento delle attività e i luoghi.
5.Interazioni tra tutor e tutee: è necessario prestare molta attenzione alle dinamiche tra tutor e tutee e all’avanzamento del lavoro collaborativo.
6.Formazione del tutoring: formazione preliminare degli alunni coinvolti
7.Monitoraggio:l’insegnante deve sviluppare un programma di monitoraggio per affrontare e risolvere ogni problema
8.Valutazione:ogni progetto deve predisporre criteri di valutazione.
9.Feedback:per valorizzare il lavoro svolto,è necessario che l’insegnante fornisca agli studenti un feedback sull’attività condotta.
TUTORING-VALUTAZIONE
E’ sconsigliabile un’unica valutazione alla fine del progetto, perchè si registrerebbe esclusivamente la soddisfazione dei partecipanti per il raggiungimento degli obiettivi prefissati e la loro partecipazione all’esperienza condotta.
E’ preferibile predisporre una serie di valutazioni durante il progetto:
Una verifica sui progressi di rendimento nell’ambito generale della materia;
La padronanza delle abilità;
Il miglioramento nell’esecuzione dei compiti specifici;
Progressi nella gestione delle interazioni sociali.
VALUTAZIONE
Valutare significa attribuire valore a certi eventi in funzione di un sistema,di scopi definiti,e a volta per volta mettersi in condizione di scegliere affinché gli obiettivi siano raggiunti nel modo migliore,senza sprechi,scegliere in funzione di obiettivi dichiarati.
Alcuni invece tendono ad usare la valutazione in una forma coercitiva,volta a svuotare di contenuti l’azione umana.Valutazione è anche una moda culturale, e pervade tutto.Per molte attività si riscontra che la spesa per le attività di monitoraggio è pari alla spesa per lo svolgimento delle attività stesse e spesso si arriva ad ottenere dati non utilizzabili.Se la valutazione diventa essa il centro dell’attività,fa perdere senso all’attività stessa.
PSICOLOGIA DELLA VALUTAZIONE
Perché la valutazione sia veramente efficace bisogna che faccia appello alle migliori tecniche possibili e che ponga in atto i migliori principi della psicologia.Gia da parecchi anni si riconosce che la disponibilità è un elemento indispensabile per apprendere. Un allievo è recettivo quando accetta e comprende gli obiettivi da raggiungere che sono stati prefissati.Si sa da molto tempo che le persone tendono a persistere nelle attività nella misura in cui vi ottengono un certo successo questo fenomeno si chiama “Legge dell’effetto di Thorndike”.Più gli allievi si rendono conto che certi tipi di comportamento sono associati al successo più avranno successo.Gli allievi si devono applicare in modo da trovare strategie e riuscire in quel tipo di prova.Le prime esperienze sull’apprendimento hanno dimostrato che i soggetti imparano meglio quando sono oggetto costante di una valutazione di cui comprendono il fondamento atto ad aiutarli a capire se stanno procedendo bene.Tra tutti i problemi connessi alla valutazione,la motivazione e gli allievi è uno dei più importanti e talvolta dei più difficili da affrontare.Le ricerche hanno dimostrato che ,se un allievo è veramente motivato la sua performance è molto vicina al massimo delle sue possibilità rispetto a quando la motivazione manca.Quando chi apprende partecipa attivamente,l’apprendimento è il massimo della sua efficacia.
I TIPI DI VALUTAZIONE
“Come” si valuta,cioè l’esigenza di sistematicità e attendibilità dei controlli
“Cosa” si valuta,cioè l’’impriscindibile riferimento agli obiettivi precedentemente prefissati
“Perché” si valuta,cioè le funzioni della valutazione in vista dell’adeguamento del programma educativo in funzione della migliore formazione della persona.La raccolta dati circa il comportamento e l’apprendimento degli allievi deve essere fatta per soddisfare le esigenze didattiche e di orientamento,si parlerà quindi di:
Valutazione diagnostica o iniziale,fatta nel momento di intraprendere un itinerario o formativo;
Valutazione formativa o “in itinere”,che accompagna costantemente il processo didattico nel suo svolgersi;
Sommativa o complessiva,finale,da condurre al termine di un processo didattico.
Si distingue oggi nella scuola una valutazione formativa da una consuntiva o sommativa:la prima avviene durante l’apprendimento ed ha lo scopo principale di stabilire di che cosa ha bisogno colui che apprende per assimilare pienamente l’apprendimento stesso;la seconda avviene invece al termine dell’apprendimento ed ha la funzione di per sé non educative,di solo accertamento ai fini sociali del profitto finale conseguito.
VALUTAZIONE FORMATIVA
Ha lo scopo di fornire una informazione continua e dettagliata circa il modo in cui i singoli allievi accedono ad una procedura di apprendimento e quindi procedono attraverso ad essa.La disponibilità di tale informazione è indispensabile se si vogliono assumere decisioni didattiche tempestive,per corrispondere alle necessità di ciascun allievo differenziando la proposta formativa.La valutazione formativa interviene durante i processi di apprendimento,ed ha lo scopo di accertare in modo analitico quali abilità ciascun allievo stia acquisendo,rispetto a quali incontri difficoltà.Gli insegnanti possono quindi attivare tempestivamente interventi continuativi che appaiono più opportuni.
Nel caso del progetto proposto l’insegnante dovrà rilevare le difficoltà e le abilità di ogni singolo alunno per poter procedere ad attuare modalità di “recupero” e di rinforzo.
VALUTAZIONE INIZIALE
Il controllo scolastico ,compito nelle fasi iniziali del processo educativo,può mirare ad accertare se le capacità intellettuali generali,o le capacità specifiche richieste per un determinato tipo di apprendimento,o ancora gli apprendimenti precedentemente compiuti dagli scolari che sono in grado di permettere il processo educativo.
L’insegnante che propone il progetto conosce i suoi allievi,le capacità e i limiti che presentano,strutturerà quindi le attività in modo adeguato alle esigenze della pluriclasse.
VALUTAZIONE SOMMATIVA
Va condotta a termine di un cospicuo periodo di lavoro.Gli scopi che con essi si possono perseguire sono plurimi.Tra i più importanti vanno segnalati:
L’espressione su un giudizio complessivo sugli apprendimenti di ciascun allievo.
L’ analisi complessiva della qualità dell’istruzione attivata, quindi delle scelte didattiche compiute.Una funzione di vero bilancio consuntivo della programmazione didattica.
L’analisi della produttività qualitativa della scuola.In questo caso si può definire comparativa la funzione svolta dalla valutazione.
LE FUNZIONI SPECIFICHE DELLA VALUTAZIONE
Nel campo della formazione scolastica,impiegando come criteri di classificazione il tempo in cui la valutazione deve essere compiuta,e gli scopi specifici della verifica,ovvero le particolari finalità che con essa si vogliono perseguire,diviene abbastanza agevole individuare le principali classi delle possibili funzioni valutative.Si potranno distinguere allora i seguenti momenti e i corrispondenti obiettivi dell’accertamento delle conoscenze,per ognuno dei quali sono individuabili una o più funzioni valutative.
1.Valutazione iniziale.Gli scopi per cui viene compiuta possono essere essenzialmente due:
Rilevare le conoscenze possedute dagli allievi all’ingresso di un nuovo anno scolastico o all’inizio di un lavoro per giudicare se il loro patrimonio cognitivo è adeguato alle difficoltà previste,ovvero attraverso questa analisi essere in grado di pronosticare gli esiti.
Rilevare i gradi in cui sono posseduti dagli allievi i prerequisiti cognitivi,ma anche affettivo – motivazionali,ritenuti indispensabili per una positiva e dinamica intrapresa delle attività di istruzione previste per quell’anno,in modo che dai risultati derivi la volontà di revisionare la programmazione didattica compiuta attivando procedure che possano permettere a tutti di imparare.
2.Valutazione procedurale.Si effettua durante lo svolgimento del processo formativo con lo scopo di rilevare analiticamente e con continuità le difficoltà e gli ostacoli che ciascun allievo incontra nel processo di apprendimento.
3.Valutazione intermedia.Va condotta dopo un periodo relativamente lungo dell’attività.Gli obiettivi che con essa si perseguono sono due e con essa complementari:
Compiere una sorta di bilancio di revisione parziale della programmazione didattica per meglio calibrare i successivi interventi alle necessità verificate in un significativo arco di tempo e agli obiettivi finali predefiniti.
Esprimere giudizi valutativi che indichino la posizione di ciascun allievo lungo l’itinerario formativo ovvero rispetto agli obiettivi cognitivi prefissati.
4.Valutazione finale.Va condotta al termine di un cospicuo periodo di formazione, coincidente con un anno scolastico o con la fine di un lavoro (fine del progetto).Gli scopi che con essa si possono perseguire sono plurimi.Tra i più importanti vanno segnalati:
L’espressione di un giudizio complessivo sugli apprendimenti conseguiti da ciascun allievo.La funzione sottesa è quella sommativa,nel senso che esprime prevalentemente il livello di padronanza degli obiettivi terminali raggiunti da ogni allievo,quindi la capacità di collegare e impiegare, anche in forma originale un complesso organico di abilità e conoscenze;
L’analisi complessiva della qualità dell’istruzione attivata,quindi nelle scelte didattiche compiute.Una funzione di vero e proprio bilancio consuntivo della programmazione didattica da cui ricavare indicazioni fondate per modificarne e migliorarne l’assetto strutturale e organizzativo.In questo caso la ricaduta positiva dell’informazioni raccolte e delle valutazioni condotte,sulla didattica,non interesserà gli allievi con i quali si è operato bensì quelli che l’anno successivo frequenteranno la stessa classe;l’analisi della produttività qualitativa e quantitativa della scuola.In questo caso si può definire comparativa la funzione svolta dalla valutazione.Con essa infatti si possono e soppesare le possibili cause che determinano le eventuali differenze del prodotto formativo tra classi o corsi equivalenti della stessa scuola anche la fine di modificare l’impianto didattico-organizzativo di quello che abbiamo definito microsistema formativo;
Il pronostico del probabile risultati che ogni allievo potrà conseguire seguendo un determinato e successivo corso di studi.E’ il caso specifico della valutazione generalmente condotta al termine di un ciclo formativo o di un corso di studi sulla base degli esiti di un esame.
La valutazione è affidata alle competenze dei docenti,responsabili delle attività educative e didattiche e previste dai piani didattici.
La valutazione è collegiale ,condivisa e trasparente.
Saranno oggetto di valutazione periodica e annuale gli apprendimenti e il comportamento degli alunni,in ordine all’interesse,alle modalità di partecipazione alla comunità scolastica,all’impegno,alla capacità di relazione con gli altri.
Gli strumenti di rilevazione possono essere:
Osservazione sistematiche
Colloqui con i genitori per l’acquisizione diretta di informazioni
Autovalutazione da parte di ciascun alunno
Prove oggettive sotto forma di schede
Schemi logici
Tabelle in sintesi
Verbalizzazione scritte e orali delle conoscenze e delle esperienze
Il cambio prospettico della scuola comunità di apprendimento,coinvolge anche il sistema di valutazione.
L’insegnamento come afferma Bruner “dovrebbe avere l’obiettivo di condurre l’alunno a scoprire se stesso.Parlare agli studenti e dopo valutarli su cosa è stato detto,inevitabilmente ha l’effetto di produrre studenti dipendenti,la cui totale motivazione per l’apprendimento sarà probabilmente estrinseca”.
La valutazione fornisce direzione all’apprendimento quando:
permette di comprendere e correggere l’errore,
permettere di colmare le distanze che vengono rilevate negli apprendimenti,
permette di avanzare al livello successivo di conoscenza e abilità.
Per McTighe l’esecuzione di un compito permette agli studenti di dimostrare la loro conoscenza e abilità in un modo che si avvicina a quello che dovrebbero fare quando sono fuori dalla classe.Quando per esempio agli studenti viene chiesto di convincere un destinatario specifico,scrivendo in modo deciso le proprie argomentazioni,devono saper usare la loro conoscenza sull’argomento,le loro abilità di scrittura nel modo di più adeguato per raggiungere l’obiettivo dato.Questo è un compito congruente con le richieste della vita reale,attraverso l’esecuzione di un compito tangibile e reale.
Questo modo di valutare le abilità e le conoscenze degli studenti,è la prospettiva della valutazione autentica,la quale si avvicina in modo significativo al potenziamento della motivazione intrinseca.
Valutando infatti le abilità e le conoscenze degli studenti in un contesto di mondo reale” gli studenti apprendono ulteriormente il “come” applicare le loro conoscenze e abilità in compiti e contesti diversi.
La valutazione autentica non incoraggia l’apprendimento meccanico,l’apprendere passivamente in vista del compito in classe.Si focalizza sulle competenze di analisi degli studenti;sull’abilità di integrare ciò che apprendono;sulla creatività,sull’abilità di lavorare collaborativamente;sullo scrivere e parlare in modo competente.
Valuta i processi di apprendimento tanto quanto i prodotti finiti.Per misurare conoscenze profonde e abilità,in un contesto autentico,occorrono strumenti altrettanto autentici.
LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA DELL’OBBLIGO
Nella scuola dell’obbligo sono applicati da tempo gli strumenti di valutazione qualitativi che si affiancano a quelli quantitativi.La valutazione a cui si giunge è globale perché si colloca i dati ottenuti dalla misurazione all’interno di un’analisi globale della situazione in cui avviene l’apprendimento. L’osservazione,strumento prioritario per l’analisi qualitativa, accentua il ruolo del docente come soggetto che raccoglie in modo sistematico e continuativo le informazioni sullo sviluppo delle conoscenze e delle abilità,sulla disponibilità ad apprendere,sulla costruzione della personalità.Gli apprendimenti cognitivi sono solo una parte di quelli osservabili,il quadro informativo riguarda tutti gli aspetti che appartengono alla maturazione dello studente.In questa modalità di lavoro le forme di valutazione si completano:in alcuni casi saranno utile le prove oggettive ,in altri quelle di tipo qualitativo,la scelta è collegata agli obiettivi che ci si propongono.La scheda in cui si riporta il giudizio è un collettore dei diversi interventi valutativi quelli osservati e quelli misurativi,l’aspetto interessante è nuovo di questa impostazione e lo spostamento di centralità dalla valutazione degli apprendimento alla verifica dell’azione didattica.
VALUTARE ATTRAVERSO ALL’OSSERVAZIONE
Dopo la constatazione delle differenze tra metodi di valutazione quantitativi e qualitativi occorre vedere quali sono le caratteristiche del metodo valutativo che procede attraverso delle osservazioni sistematiche .
Sui tratta di un metodo di analisi qualitativa che almeno per il primo ciclo della scuola dell’obbligo sembra aver soppiantato i procedimenti misurativi tradizionali (il progetto è infatti realizzabile in tale contesto).
Questo per due motivi fondamentali:
L’osservazione è collegata alla comprensione perciò appare un strumento più utile;
L’osservazione permette di raggiungere uno degli obiettivi prioritari della scuola:quello di promuovere i processi sostenerli e rinforzarli.
L’osservazione sistematica è una metodologia rigorosa che porta alla produzione di una documentazione utile sia ai fini autovalutativi sia come testimonianza del lavoro svolto al livello della scuola.
L’oggetto dell’analisi è il comportamento dei soggetti che apprendono osservato nello svolgimento delle attività didattiche,la valutazione entra perciò nel processo di insegnamento .apprendimento ,smette di essere la parte conclusiva del percorso didattico e si inserisce nella costruzione e nell’applicazione degli interventi formativi.
Per procedere a tale osservazione ci si potrà avvalere del supporto di schede predefinite realizzate dagli insegnanti per le varie attività svolte.
Per valutare il progetto proposto si predisporranno schede di osservazione sul comportamento degli alunni e sullo svolgimento del lavoro.
LA VALUTAZIONE SISTEMATICA
La valutazione sistematica:
Riesce a rendere conto del processo di cui è avvenuta la formazione;
Riesce a comprendere nella valutazione ogni aspetto del sistema
Dipende da osservazioni accurate e costanti di alcuni parametri che vengono scelti come indicatori del cambiamento .
Non si limita all’indagine del fenomeno ,ma ne ricerca le cause;
Si svolge in un tempo lungo;
Si serve di strumenti di misura attendibili,sia di tipo qualitativo che di tipo quantitativo integrati tra loro.
La valutazione sistematica valorizza il processo sul prodotto e indaga il contesto all’interno del quale avviene la formazione, le dinamiche interpersonali ,i progetti che vengono attivati , i prodotti che ne risultano ,gli strumenti per valutare sono necessariamente vari perché devono indagare aspetti molto diversi tra loro da quelli culturali a quelli relazionali.
Nel caso del progetto proposto l’insegnante potrà attuare delle osservazioni che dureranno per l’intera durata del progetto.Gli insegnanti si muniranno di un quaderno e annoteranno i comportamenti dei bambini,il loro modo di porsi nei confronti del lavoro e degli altri compagni,ciò che i bambini hanno compreso,la collaborazione all’interno del gruppo eventuali comportamenti leader e tutto ciò che si riterrà opportuno,potrà inoltre munirsi di schede (una per ogni bambino) e attraverso domande ( a risposta multipla) valutare le dinamiche di gruppo e la comprensione del lavoro svolto.
L’insegnante avrà quindi anche il ruolo di osservatore oltre che di “manager”.L’osservatore deve calarsi in un ruolo “neutro” ,non deve influenzare i comportamenti degli alunni,ma solamente osservarli nelle varie attività.

3 commenti:

Ondamagis ha detto...

ciao Cris, qui devo tornarci perchè adesso non è proprio l'ora giusta.

Ondamagis ha detto...

Ciao Cris, ho visto il link in fondo alla pag. Se vuoi puoi anche spostarlo di fianco a dx. Inoltre, devo ancora leggere beneil tuo post, perchè, come sai, mi interessa da vicino. Nel mio blog ci sono dei link di insegnanti. Per trovarne altri inerenti la scuola: nel tuo profilo, clicca su insegnante e vedrai comparire tutti gli insegnanti che hanno inserito la professione nel profilo. Vedi anche sotto educazione. Ne troverai moltissimi e di utilissimi, anche nella tua zona. Ciao, un abbraccio, collega! PS: Tra poco aprirò anche la sezione 'didattica' nel blog. A riciao

"asan da bubia" ha detto...

grazie x il link.Tua visita graditissima.Bel blog professionale il tuo.
Grazie anche a ondamagis non avevo pensato a "educazione".
Un caro saluto.....