venerdì 16 maggio 2008

PRATICARE LA DIDATTICA LABORATORIALE


Praticare la didattica laboratoriale applicata ai diversi ambiti disciplinari:
matematica
IL CANTIERE DEI PROBLEMI
L’acquisizione della conoscenza matematica, è un processo lento, laborioso, che deve avviarsi proprio nella scuola di base e il cui inizio non può che essere una prolungata attività su elementi concreti, esaminati, discussi, rappresentati in forme adeguate al livello di maturazione e conoscenza di ciascuno.
Nella scuola la costruzione di competenze matematiche la si effettua tramite esperienze ricche e motivanti, avviando gradualmente all'uso del linguaggio e del ragionamento matematico, come strumenti per l'interpretazione del reale, non unicamente come bagaglio astratto di nozioni. Ad esempio molto importanti fino a partire dai primi anni di scuola primaria sono gli “indicatori” ( o parole chiave) che ci servono a trovare la strategia risolutiva del problema (es: in tutto, ogni, ciascuno, meno di...)
Il processo che conduce a “pensare matematicamente” può però essere attivato dall’insegnante solo se gli alunni sono chiamati ad essere protagonisti del proprio apprendimento ed a sua volta questo è possibile solo ove essi siano messi di fronte a situazioni per loro significative e stimolanti, che pongano dei problemi e provochino il desiderio di risolverli, come ad esempio le soluzioni risolutive legate alla pratica e al vissuto quotidiano.
Gli allievi devono essere incoraggiati, stimolati, invitati ad una continua verbalizzazione di idee, intuizioni e proposte: bisogna rimuovere la convinzione che fare matematica consista nel trovare l’unica soluzione corretta e che questa vada trovata, mediante l’applicazione di procedimenti standard e formule di cui l’insegnante è depositario e padrone.
La classe deve vivere dunque a tutti gli effetti il clima di un “laboratorio” dove è lecito, anzi è apprezzato esporre a tutti le proprie idee, giuste o sbagliate che si rivelino, in una situazione di rispetto, condivisione e ascolto.
Gli stessi insegnanti devono porsi come modelli di apprendimento metacognitivo, abituandosi a mettersi in gioco “senza rete”, forti di un atteggiamento personale, di un metodo di lavoro, più che di conoscenze acquisite e memorizzate una volta per tutte. “L’insegnante che voglia operare secondo queste linee non dovrà aver timore di dire “ho sbagliato”, “non lo so neppure io”, “forse hai ragione tu”, ma soprattutto dovrà imparare a dire “cerchiamo insieme”...”
Occorre inoltre tenere presente che il percorso per l’acquisizione di concetti matematici non è lineare, ma passa necessariamente per momenti cruciali che costituiscono salti cognitivi, in quanto affrontano aspetti che possono costituire ostacoli per l’apprendimento o essere fonte di fraintendimenti.”
Occorre dunque che l’insegnante si permetta di non farsi prendere dalla fretta, che non tema di “perdere tempo” tornando su temi già affrontati, che imposti la propria proposta attorno a delle attività anche di lungo respiro. Solo così ogni allievo troverà la propria strada adeguata per fare propri i concetti proposti.
Classe: seconda, scuola primaria
DESCRIZIONE:
L’insegnante legge e scrive alla lavagna una situazione problematica
PROBLEMA
La mamma al mercato compra 10 pesche, 15 albicocche, 8 banane
Quanta frutta ha comprato in tutto la mamma?
OBIETTIVI
Saper leggere e comprendere il testo dei problemi
Saper progettare in modo autonomo ipotesi di risoluzione
Saper collaborare con gli altri alla risoluzione del problema
PROCEDIMENTO
Descriviamo come si svolgerà l'attività giudata dall'insegnante:
Leggere insieme e individualmente il testo di problematico
2) Individuare i dati all'interno del problema ed evidenziarli
Ad esempio si possono portare a scuola ( o reperire dalla mensa ) i frutti in modo che gli allievi possano vedere che i dati sono oggetti concreti e quindi calarsi nella quotidianità delle situazioni problematiche.
3) Rileggere e comprendere la domanda del testo problematico evidenziarla e porsi la domanda su ciò che dobbiamo trovare
Individuare le parole chiave (gli indicatori) che ci possono indicare la strategia di risoluzione. In questo caso particolare l'attenzione è merita sulle parole “ in tutto”.
Formulare ipotesi di risoluzione usando la rappresentazione concreta (la frutta).
I bambini giungeranno da soli a comprendere che la quantità totale si troverà effettuando l'operazione additiva.
6)Scrivere l'operazione esatta specificando in cosa consiste la quantità trovata (rispostina vicino al risultato)
7)Rappresentazione dell'operazione di risoluzione con un diagramma.
8)Rispondere alla domanda specificando la quantità complessiva di frutta acquistata.
I bambini saranno invitati a formulare ed inventare testi problematici simili variando dati, anche svolgendo attività di gruppo.
Queste attività deriveranno per consolidare il concetto di operazione additiva e guideranno gli alunni a costruire un testo che richieda una capacità di risoluzione.
COMPETENZE
L'alunno sa leggere e comprendere un testo problematico.
L'alunno sa progettare ed effetuare strategie risolutive
Gli allievi dovranno imparare che il procedimento di risoluzione dovrà essere sempre il solito, ragionando per passaggi in modo preciso e ordinato riuscendo così ad arrivare alla risoluzione del prolema senza difficoltà.
Inoltre l'allievo dovrà essere in grado di riflettere e di comprendere le parole del testo di un problema.
L'esperienza concreta e diretta aiuterà gli alunni a ragionare e a far proprie le situazioni problematiche proposte per usare le strategie in risoluzioni problematiche future.

Nessun commento: